DONNAS La “Casa del Caregiver”: un nome simbolico – perché si tratta in realtà di una casa “affettiva” – che racconta un progetto nato con il cuore. E proprio un cuore rosa è il simbolo che è stato scelto dall’associazione Volontari del Soccorso di Donnas per un’iniziativa rivolta alle persone – che spesso rimangono nell’ombra, per pudore o per timore di non essere comprese – che quotidianamente si prendono cura dei familiari sofferenti all’interno delle proprie mura domestiche: anziani che soffrono di patologie gravi, come l’Alzheimer o il Parkinson, ma anche persone che per vari motivi non sono più autonome e che necessitano di assistenza continua. «Una realtà che prima o poi, nelle varie fasi della vita, tocca chiunque. – come spiega Sandra Bagatella, presidente dell’associazione che nel pomeriggio di giovedì scorso, 29 febbraio, ha illustrato il progetto alla Biblioteca comprensoriale di Donnas – Quindi un problema solo apparentemente lontano, ma che in realtà riguarda tutti. Parlarne a volte non è semplice. Ma queste persone – i “caregiver”, appunto – spesso sono soli, fanno fatica a prendere le decisioni giuste per i propri cari. Perché qualunque decisione sia, non è mai una decisione semplice». Per questo motivo è nato il progetto dei Volontari del Soccorso di Donnas, una trentina in tutto, attivi sul territorio della Bassa Valle da 40 anni: in pratica si tratta di uno sportello di ascolto (che può essere individuale o a piccoli gruppi, massimo di 5 persone) curato dalla psicologa Chantal Cerise di Chambave. «L’idea è nata nello scorso mese di dicembre quando la nostra associazione si aggiudicò un riconoscimento per il volontariato da parte del Consiglio regionale. – racconta ancora Sandra Bagatella – Un’amicizia con la psicologa Chantal Cerise, che aveva vissuto un’esperienza personale simile alla mia, ci convinse a dare vita a questo progetto che avrà inizialmente la durata di un anno. Per chi abita nelle realtà periferiche della nostra regione è ancora più difficile affrontare certe situazioni. I caregiver hanno bisogno di supporto psicologico, perché spesso affrontano fasi emotive molto difficili e non hanno nessuno per un aiuto, anche semplicemente per un consiglio». Tutti possono accedere a questo servizio che naturalmente è gratuito. Basta mettersi in contatto con la presidente dell’associazione tramite mail o telefonicamente. Per avere le prime informazioni di tipo pratico e organizzare un incontro ci si potrà recare in sede giovedì prossimo, 7 marzo, dalle 14 alle 16. «Da alcune zone della Valle ci hanno già chiesto di organizzare incontri on line perché per molti diventa difficile lasciare anche solo per un paio d’ore i propri cari. – sottolinea Sandra Bagatella – Ma è chiaro che il contatto personale rimane sempre l’approccio migliore». Parallelamente a questo servizio di consulenza psicologica verranno organizzati periodicamente degli incontri alla Biblioteca di Donnas (il primo è in programma giovedì 18 aprile) con i referenti delle principali associazioni di volontariato che operano in Valle. «Alcune si trovano in località lontane dalla nostra e non sono sufficientemente conosciute. Il nostro obiettivo è raggiungere il maggior numero di persone possibile», conclude Sandra Bagatella. La prima sarà l’associazione Alice di Aosta.
Alessandra Merlo