07/06/2020
La Stampa

Storie di magia e misteri al concorso "#lo resto a casa"

L'INIZIATIVA DEI VOLONTARI DEL SOCCORSO DI DONNAS

Magia e mistero rimangono i temi principali anche per la proclamazione dei vincitori del concorso letterario « #iorestoacasa e... scrivo una storia!» indetto dai volontari del soccorso di Donnas. L'idea era coinvolgere le famiglie costrette a casa dalla quarantena a muovere la fantasia collocando la storia con un elemento magico, un luogo della Valle e una leggenda regionale.

In un piccolo filmato, pubblicato il 30 maggio su facebook, una misteriosa maga dal mantello rosso, nella suggestiva Casa Nicole di Bard, ha letto da una pergamena quanto la giuria ha faticosamente deciso: « Sono arrivati 14 elaborati - dice Sandra Bagatella, presidente dei volontari del soccorso di Donnas - e non è stato facile decidere perchè pensavamo che quest'idea solleticasse solo i bambini, invece abbiamo dovuto aggiungere anche la classifica adulti».

Per la categoria bambini ha vinto François Danna di Champorcher con «Le avventure del gigante Garganmià», mentre per gli adulti Erica Sarteur di Issogne con «Il magico maniero di Issogne». La giuria è stata segretissima fino al giorno della discussione rigorosamente online: «Segreto anche per le nomine - precisa Bagatella - giusto per evitare che ci si influenzasse . Infatti, chi pensava che la discussione sarebbe stata rapida, si è dovuto ricredere».

Il concorso ha varcato i confini regionali. Flora Crosara, una nonna di Asti, ha coinvolto i nipoti Zoe di 6 anni, Diana di 7 e Andrea di 11 per scrivere «Le fragoline di bosco» che ha colpito la giuria che ha deciso per una menzione speciale che le assicura la stampa. La giuria, composta da Sandra Bagatella, Simona Ganis, Sara Nicco e Silvia Lozia (volontari del soccorso di Donnas), da Mariarosa Vivaldo, Annamaria Gonfaloni e Graziella Priod (bibliotecarie di Donnas, Home e Issogne), dalla scrittrice per ragazzi Merilù Lanziani, dal responsabile del Fondo valdostano della biblioteca regionale Omar Borettaz e dal giornalista Roberto Belluco. R.B.